Prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove, distribuito in Italia da Self, in Olanda, Belgio e
Lussemburgo da Xango Music e nei migliori store on line da Believe Digital, venerdì 9 giugno esce “La
Novia”, quarto album del trio pugliese La Cantiga de la Serena. Dal 2008 l’ensemble formato da Fabrizio
Piepoli (voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia
Santoro (flauto, bansuri, flauto contrabbasso, arpa celtica, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce) e Adolfo La
Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce) si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e
tradizionale del bacino del Mediterraneo. Dopo “La Serena” (2016, Workin’ Label), “La Fortuna” (2019,
Dodicilune) e “La Mar” (2021, Dodicilune), il nuovo progetto rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo
lavoro di ricerca edesplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un
repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente. La sempre presente
tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti,
romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra
innovazione e tradizione. Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che
consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del
Mediterraneo.
Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte
valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte
implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte
impatto evocativo della promessa d’amore. Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni
diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul
quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble. Negli undici brani – cantati in ladino, arabo, italiano e in
vari Il cd, come detto, ospita alcuni brani della tradizione sefardita: “A la una yo naci”, che apre il lavoro, “La
Novia”, pezzo dall’incedere incalzante e ipnotico che include strofe di un canto salentino, “Adio querida”,
una struggente romanza la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a
Maria Callas, nel centenario della scomparsa della grande diva, e “Arvolicos d'almendra”, composizione
dal carattere gioioso nella quale il testo in ladino si sposa perfettamente con quello in griko, antico dialetto di
origine greca che ancora si tramanda nella Grecìa Salentina. “La Tarantella”, scritta nel 1693 da Cristofaro
Caresana con un testo in italiano, è un chiaro esempio di incontro tra musica scritta e musica tradizionale.
Dalla Puglia arrivano la “Tarantella di San Michele” e "Vorrei Volare", un omaggio a Uccio Aloisi, storico
cantore della musica popolare salentina. Completano la tracklist “Almaya” e “Ya Mariam el bikr”, due brani
provenienti dal repertorio siriano e libanese, “Longa farahfaza” di Riad Al Sunbati, una delle icone della
musica egiziana del ventesimo
Registrato, mixato e masterizzato da Massimo Stano MAST Recording Studio
Foto: Giuseppe Pezzulla - Artwork: Giulio Rugge
Distribuzione digitale: Believe
Distribuzione fisica: Self (Italia), Xango Music (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo)
Prodotto da Zero Nove Nove